Octave Clément Deho e Francis Briz due artisti dell’Africa contemporanea in Italia.
Nella pittura di Francis Briz. si nota Ironia, satira politica, ispirazione di arte urbana annotati nella vita sociale sia del Camerun il suo paese e l’Italia dove attualmente vive.
Storie e leggende della terra di Didigà, la Costa d’Avorio nel libro di Octave Clément Deho. Teatro di iniziazione in un percorso che vuol dimostrare quanto le differenze culturali tra Africa ed Europa siano molto più sottili di quanto si pensi. In realtà generate dai nostri filtri culturali. La Feltrinelli
Nel reading saranno proiettate le illustrazioni di Beanna dei personaggi del libro Didiga oltre Itaca. beanna.it
SKARABOKI aka Francis Siewe è un giovane pittore camerunese, nato a Mbouda, residente a Parma (Italia). appassionato dal disegno da ragazzino, inizia un percorso artistico nel mondo della pittura contemporanea. Pittore controverso , ha già realizzato 3 mostre personale. skaraboki.com
Octave Clemént Deho Lo spirito africano se l’è tenuto dentro sempre. Anche se vive in Italia da 22 anni. Octave Clément Deho non ha dimenticato le radici profonde che ancora oggi lo legano alle sue origini: dall’infanzia alla prima giovinezza vissute in Costa d’Avorio fino al giorno della «Licence ès Lettres Modernes» nella capitale Abidjan.
Un parmigiano alla ricerca delle radici africane Clément Deho è docente alla Scuola per l’Europa in Italia da 22 anni. Con un testo tetrale ha vinto il più importante premio letterario della Costa d’Avorio Un parmigiano alla ricerca delle radici africane
E’ sposato con un’italiana, insegna francese alla Scuola europea, vive a Mezzano Rondani, sul Grande Fiume nella Bassa. Ma la storia e la cultura del Paese d’origine non si cancellano. E Octave Clément Deho non vuole dimenticare. In omaggio al suo professore Zadi Zaourou ha scritto un’opera teatrale che gli è valsa «Le Bissa d’Or du Grand Prix littéraire Bernard Zadi Zaourou 2014», il Premio nazionale più importante per il mondo accademico letterario ivoriano. Nessun altro riconoscimento avrebbe potuto renderlo più fiero: «Zadi Zaourou è stato un grande intellettuale, ministro della cultura e mio insegnante ai tempi dell’università.
«Devoir de Didiga», ovvero «Compito di Didiga» opera vincitrice del Premio, è un’opera complessa, delicata e profonda: «”Devoir de Didiga” racconta l’incontro di Zakpa (un Ulisse nero?) – spiega l’autore – sull’isola di Calipso con l’Ulisse di Omero, l’eroe che naviga tra le tentazioni e le insidie del mondo, ma riesce a tornare alla sua casa, alle sue origini, dopo dieci anni di viaggio». Sull’isola di Ogigia, dove nostalgia e possibilità d’immortalità sono all’ordine del giorno, Octave Deho immagina l’incontro di due mondi, quello di Zakpa e quello di Ulisse, accomunati da qualcosa, da un sentimento profondo: la voglia di accorciare le distanze.
«Devoir de Didiga», scritto in lingua francese, sarà tradotto in italiano da Natacha Raschi, ricercatrice dell’’Università di Perugia, per essere letto in pubblico dai colleghi dell’autore, docevnti della scuola per l’Europa, in autunno in un noto teatro della nostra città.
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